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mercoledì 14 novembre 2012

Pane amore e... fantasia. Un progetto di sostegno dal basso.

Non so se capita anche a voi, ma in casa mia è in corso da almeno quattro anni una strenua battaglia portata avanti dal Comitato di Odiatori di Verdure e di Tutto ciò che fa Bene in Genere contro il Comitato Genitori fissati con le cose Sane ma che Troppe Volte si arrendono alle Odiate Merendine.
Ecco la nostra è una lotta impari e serve a poco impiattare in modo creativo, usare verdure colorate e di stagione, disegnare dei clown con carote e pomodori o stilizzare delle facce da psicopatici che sorridono con zucchine e ravanelli. Se le verdure non sono fritte, non sono commestibili. 
L'unica arma che abbiamo a nostra disposizione è sfinirle con la fame. Non vuoi la verdura? bè oggi non c'è altro, se vuoi puoi anche non mangiare. Ed ecco che almeno una volta a settimana una cena a base di frutta e verdura viene spazzolata con la voracità di chi pensa di avere davanti un stinco di maiale.

A parte gli scherzi, il problema dell'alimentazione nell'infanzia è serio, e senza arrivare ai casi estremi che si riscontrano in America, anche da noi la faccenda sta diventando preoccupante. Io già mi ritengo fortunata perché nella scuola Primaria frequentata da Mia è stato inaugurato quest'anno il programma Frutta nelle Scuole, che sostituisce per due pause-merenda a settimana gli amati snack con della frutta di stagione. Offerta da loro! 
Ma c'è qualcuno che si sta battendo perché le cose cambino davvero e a partire dalle famiglie. Lo fa con un progetto autofinanziato, un bellissimo esempio di sostengo dal basso di un progetto rivolto ai cittadini. 



Alessandra Giraldo è esperta di comunicazione e social media, è referente provinciale per la Scuola dell'Unicef ma soprattutto è mamma di tre bambini di 14, 12 e 8 anni. La sua esperienza nell'ambito dell'ideazione e dello sviluppo di progetti volti ad affiancare i docenti e per proporre dei percorsi di crescita e di esperienze per i ragazzi l'ha portata a concepire insieme a Laura Bandelloni, pedagogista clinica e membro dell'équipe Disturbi del comportamento alimentare presso l'Università di Treviso, il progetto Pane amore e... fantasia.

"Circa un anno fa  - ci racconta Alessandra - sono stata contattata da Laura Bandelloni, una bravissima pedagogista clinica a cui i pediatri del territorio spesso si rivolgono per sottoporle i bambini con problemi di sovrappeso. Purtroppo si tratta di problemi che sarebbero spesso "prevenibili" con semplici regole di buona educazione alimentare e corretto stile di vita, ma che comportano delle serie problematiche fisiche (ad esempio il diabete di tipo 2 anche nei bambini, sempre più diffuso!) e soprattutto psicologiche (scarsa autostima, emarginazione...) contro cui poi è difficile combattere.
Laura mi ha chiesto di collaborare per poter "arrivare prima" che questi problemi si manifestino. Abbiamo pensato così di strutturare un ciclo di incontri rivolti ai genitori dei bambini della scuola materna (ma non è escluso anche di nido o elementari) in cui lavorare sulla consapevolezza e sullo stile di vita. Non parleremo di "diete" ma di corrette abitudini alimentari. Non punteremo il dito sul bambino in sovrappeso, ma cercheremo di riflettere sull'ambiente familiare. Siamo supportate e supervisionate da dottori e pediatri per la parte medica, ovviamente. Per il resto, io e Laura siamo competenti lei in campo nutrizionale e comportamentale, io in ambito motorio. Per sostenere questa prima fase di elaborazione (che nessuno al momento ci sovvenziona) abbiamo lanciato l'iniziativa di raccolta fondi su Produzioni dal basso."  


Questo progetto di ricerca si prefigge nello specifico di:
  • - esaminare i principali studi nazionali e internazionali in tema di alimentazione e prevenzione del sovrappeso infantile;
    - analizzare le cause prevenibili del sovrappeso e dell’obesità infantile;
    - elaborare un percorso formativo per genitori di bambini della scuola dell’infanzia



Il risultato della ricerca verrà pubblicato nel sito di Progetti Educativi e sarà disponibile a tutti gli utenti.
I nomi di tutti i sostenitori della ricerca, se lo desiderano, saranno pubblicati nel sito e nel progetto.

Un budget di 1500 euro per 150 cute. Ognuno può donare la sua quota anche a partire da soli 10 euro. Quando e solo se tutte e 150 le quote saranno state prenotate, sarà inviata una mail all'indirizzo di chi ha aderito all'iniziativa con le coordinate per il versamento.
Finora sono state prenotate 108 quote. Il bando scade il 30 novembre.
Rimangono ad oggi, esattamente nel momento in cui io sto scrivendo, 16 giorni, 12 ore e 48 minuti per far partire il progetto e dare ai bambini e alle loro famiglie degli strumenti in più per prevenire un problema che purtroppo si sta diffondendo a macchia d'olio.
Se fossi in voi, (e in me) mi darei una mossa...


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